L’oro è stato impiegato per impreziosire altri metalli: in particolare l’argento, il rame, l’oricalco ed il bronzo o per valorizzare con effetti di contrasto cromatico alcune parti del manufatto. La più antica tecnica per decorare, era utilizzare una sottile lamina d’oro e applicarla tramite battitura alternata alla ricottura su metalli diversi. Si otteneva così un’immedesimazione molto resistente tra le superficie impiegate.
La doratura tradizionale era quella detta “a fuoco” o “a mercurio”. Sull’oggetto da dorare si stendeva un’amalgama d’oro (oro e mercurio) e si faceva poi evaporare il mercurio con il calore, fissando così l’oro alla superficie, che rimaneva opaca e porosa e richiedeva quindi di essere levigata tramite brunitoi in pietra d’agata per recuperare la lucentezza.
La tecnica detta “a foglia” d’oro si avvale di una missione collante che permette l’adesione delle foglie alla matrice metallica; ad essiccazione avvenuta, le foglie stesse vengono levigate con strumenti specifici detti brunitoi o bornitoi in pietra d’agata. Le stesse tecniche vengono utilizzate per argentare.
Per la ri-doratura della Madonnina del Duomo di Milano è stata utilizzata foglia oro a decalco, titolo 999,9/1000, dimensione 100×100 mm, spessore tipo 60, prodotta dalla ditta Mario Berta Battiloro di Venezia su nostra specifica richiesta.